Probabilmente in questi giorni state vedendo girare per la rete post e commenti di “cacciatori”, in giro per il mondo ed in città conosciute, alla ricerca di creature dai nomi insoliti e particolari come Pikachu, Bulbasaur, Charmeleon, Squirtle, Butterfree… Il mistero è presto svelato: in Italia uscirà a giorni, data presunta il 15 luglio, la nuova app gratuita per iPhone e Android del videogioco Pokémon GO scaricabile dall’App Store e Google Play!
Il tormentone Pokémon GO non gira solo tra giovanissimi ma è diventato un vero e proprio tam-tam virale tra chi è solito navigare tra i vari social network, indipendentemente dall’età e dalla conoscenza del gioco stesso, tanto che ad un certo punto moltissimi avranno googlato “Perché si parla di Pokémon?”.
Il videogioco è realizzato come app in realtà aumentata dagli sviluppatori di Niantic Labs per Nintendo (che per la prima volta compare su Mobile) e si ripromette, sfruttando la videocamera interna del cellulare e gli algoritmi di localizzazione, di scoprire e catturare le insolite creature visualizzandole nei nostri ambienti quotidiani. Camminando nel mondo reale o all’interno di casa nostra, cellulare alla mano, compariranno davanti ai nostri occhi i Pokémon! Sovrapponendo quindi realtà e mondo virtuale, gioco e avventura vera e propria.
L’esplorazione del mondo prende un nuovo significato, così come l’utilizzo interattivo del nostro smartphone e verrà data la possibilità di viaggiare tra paesi e città intorno a noi allo scopo di catturare e allenare Pokémon, combattendo successivamente con altri utenti connessi. La vibrazione del nostro dispositivo avviserà quando ci saranno Pokémon nelle vicinanze: sarà possibile prendere la mira e lanciare una Poké Ball per imprigionarli nella nostra collezione grazie al touch screen; fotografare le simpatiche creature e scoprire da soli tante altre funzioni; visto che non esiste una vera e propria linea guida.
Avvincente anche il dispositivo portatile Pokémon GO Plus, una sorta di braccialetto che consentirà ai giocatori di procedere nell’avventura pur non essendo connessi attraverso il proprio smartphone. Il collegamento sarà possibile utilizzando il Bluetooth e saranno attivate semplici funzioni del gioco tramite un pulsante sul dispositivo.
La popolarità e il rimbalzo della notizia sull’uscita della app, ha permesso al titolo di Nintendo di guadagnare in borsa il 50 per cento e si stima di portare, nelle casse della società giapponese, un fatturato di 150-200 milioni di dollari al mese. È interessante, inoltre, quanto un prodotto degli anni ’90 riesca ancora ad essere popolare utilizzando semplici innovazioni e c’è già chi sfrutta questa nuova popolarità per molteplici scopi…
Pokémon GO utilizza l’accesso Google ma, leggendo bene le informative sulla privacy dell’azienda sviluppatrice Niantic, ci si rende conto che le informazioni raccolte, durante la sessione di gioco, possono essere cedute a terzi o facilmente recuperate per un problema di bug in fase di risoluzione. Per i numeri che si prospetta di fare Nintendo questo fatto sta scatenando un polverone. Non è escluso ad esempio che i dati raccolti possano essere utilizzati a fini promozionali avendo a che fare con una fornitissima banca dati; essere usati all’interno di un’indagine in corso; essere un vantaggio per i malintenzionati che potrebbero monitorare gli spostamenti di una persona e visualizzare gli ambienti che frequenta o spingere i giocatori (come successo negli Stati Uniti) a recarsi in un particolare ed isolato luogo per derubarlo.
Ma i vantaggi derivanti dalla popolarità della app sono molteplici per un’azienda che riesca a sfruttare l’influenza mediatica derivata dal suo lancio.
Innanzitutto, essendo una rivisitazione di un gioco in voga negli anni ’90 (come già accennato) fa leva sui ricordi e nostalgia dei trentenni e “over” di oggi, riuscendo ad agganciarli insieme anche a tantissimi giovani e riuscendo a battere, per interazione ed utenti attivi, social seguitissimi come Twitter e Tinder.
Pokémon GO si prepara, di conseguenza, a diventare la piattaforma perfetta attraverso la quale sponsorizzare la propria azienda. Luoghi reali come bar, ristoranti ma anche musei e palestre diventano, così, un mezzo per trovare Pokémon e riunire, ovviamente, moltissimi potenziali clienti. Basta mettere un cartello all’ingresso della nostra attività che invogli ad entrare e “cacciare” prede. Oppure inserirsi nei gruppi che nasceranno sui vari social network e promuovere il nostro esercizio commerciale come un luogo pieno di Pokémon. In questo senso, si sta già cercando un accordo tra aziende e Nintendo che permetta ad un’attività di comprare, a soli fini commerciali, i Pokémon e metterli a disposizione della propria clientela. A dir poco geniale… soprattutto per il fatto che, il videogioco, non è più visto come una piattaforma di isolamento tra le mura domestiche ma, questa versione, spinge la gente ad uscire, guardarsi intorno e socializzare dal vivo con persone che hanno le stesse passioni.
Sorprendente anche cosa si inventano i giocatori per trovare Pokémon! Guardate il video di questi ragazzi che utilizzano uno smartphone montato su un drone:
Non ci resta che augurarvi: “Gotta catch ‘em all!”