Vuoi conoscere un piccolo sporco segreto? Te lo rivela Greenpeace…

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Il 22 marzo è stata la Giornata Mondiale dell’Acqua. Greenpeace, per questa occasione, ha organizzato la campagna ambientalista “Dirty little secret”, coinvolgendo tutto il mondo.

I volontari e gli attivisti, hanno riempito le zone delle città  vicine a corsi d’acqua con manifesti imbrattati di speciale inchiostro nero non tossico. L’unica scritta che hanno lasciato in evidenza è stata questa: “ Vuoi conoscere un piccolo sporco segreto? e, ovviamente, la lingua utilizzata è stata diversa a seconda del Paese di riferimento. Prima di svelarvi altro, vi lascio guardare il video.

Le persone hanno potuto pulire il manifesto per “scoprire” il segreto che si celava in esso: “I marchi della moda a livello mondiale stanno avvelenando i nostri fiumi.” Un pensiero breve, conciso, diretto, che gioca sull’emozionalità scaturita dalla presenza ravvicinatissima dei corsi d’acqua protagonisti. Lo sporco dell’acqua resa nera dall’inchiostro equivale all’avvelenamento dei fiumi e sarebbe il risultato dell’utilizzo di sostanze tossiche ed inquinanti da parte dei brand di moda a livello mondiale.
A chi si rivolge Greenpeace? Ai consumatori, ai produttori o a entrambi? A mio avviso, molto probabilmente, l’intento di Greenpeace è stato quello di giocare sia sull’emotività delle persone (sulle quali l’effetto è tendenzialmente maggiore) che su quella dei brand di moda i quali, senza l’utilizzo di determinate sostanze, potrebbero comunque realizzare i propri prodotti e avere gli stessi ritorni economici? Chissà se qualche brand ha provato a porsi la stessa domanda…..

Con l’iniziativa di Greenpeace abbiamo un esempio di unconventional utilizzato non solo per fare marketing…ma anche per motivazioni più “nobili”. Quale modo migliore per sensibilizzare il pubblico se non una campagna diretta che riesca a coinvolgere in prima persona sia produttori che consumatori?

Voi siete rimasti colpiti?

Sui brand, l’iniziativa avrà avuto l’impatto desiderato da Greenpeace?