La parola d’ordine? Ricordare. Ciò che si è fatto e si è detto, soprattutto lì, dove le parole sono sempre tantissime: su Facebook. Se un’applicazione vi permette di creare le tue social memories, Intel vi regala invece delle emozioni ancora più forti, regalandovi un intero museo. E un video che racconta chi siete.
Si chiama Museum of me e in teoria è un progetto virale di Intel. In realtà è un viaggio intenso e molto, molto carino, nel vostro mondo social, quello facebookiano, fatto di amici, di like, di foto e di parole. Accedendo dal sito tramite il nostro account, sarà possibile visualizzare un video personalizzato della nostra attività social. Proprio come se fosse un museo: tante stanze, ognuna dedicata a una parte della nostra vita digitale.
C’è infatti la stanza delle foto, ed ecco spuntare quelle più belle – ci sono proprio tutti, il fidanzato, il fratellino, gli amici più stretti – e poi lentamente si va in quella delle parole, un wall pieno di lettere che ti stupisci di aver scritto, eppure è proprio così. Piccole icone con le facce degli amici vorticano lentamente – il video gioca sull’emozione e il tutto è molto lento e molto intenso – mentre il braccio meccanico tenta di arraffarli per creare un mega poster con i loro visi.
Il risultato? La faccia che viene fuori è la tua, come se il nostro profilo fosse la somma delle interazioni che viviamo ogni giorno con chi abbiamo “vicino” su Facebook.
La musica, lenta e d’effetto, porta a compimento in modo soft questo viaggio di circa 3 minuti: impossibile non immedesimarsi, anche perché, quella che va in scena è proprio la nostra vita
L’ho provato ma dopo oltre mezz’ora non ha ancora partorito… domani riprovo… fossero questi i tempi medi di elaborazione, non sarebbe una gran pubblicità per un’azienda che dei tempi di elaborazione ne fa una ragione di vita 😉
Ciao Francesco, riprova senz’altro perchè la definirei una bella “esperienza” e, soprattutto, è interessante vedere come alcune aziende (che evidentemente hanno un potenziale economico importante) vogliano puntare molto sulla parte emozionale dell’essere umano, a volte, sorprendendolo!
Grazie per il tuo commento, a presto.
Ho appena provato, ed è proprio una bella idea quella di Intel, far sentire protagonisti i propri utenti o potenziali tali è una delle strategie che meglio funzionano ultimamente, e forse da sempre!
@Susanna: sono d’accordo, questo coinvolgimento è bello! 😀
Grazie per aver condiviso.