Nuove linee guida per i blogger di tutto il mondo: da dicembre, per legge, bisognerà dichiarare quale relazione diretta ci sia con l’azienda per la quale si recensisce un articolo.
Cosa significa?
Se io blogger decido di scrivere, sotto incarico di (faccio un esempio) Barilla, che le ultime merendine sono buonissime, dovrò informare i miei lettori che, comunque, io e Barilla collaboriamo.
Ciò significa che, probabilmente, molte agenzie pubblicitarie dovranno rivedere i proprio piani se fino a questo punto avevano puntato sul copywriting by blogger!
Eh già perchè, secondo la Federal Trade Commission, il sistema portato avanti fino a questo momento, non tutelerebbe abbastanza i consumatori.
Leggere una recensione che, a prima vista sembrerebbe del tutto imparziale, può condizionare le scelte d’acquisto ed è per questo motivo che, coloro i quali si troveranno a fare da PR per un brand o l’altro, dovranno “svelare la loro connessione materiale con essi“.
Ciò vale, soprattutto, anche quando si parla di social network: cit. “i personaggi famosi dovranno rivelare eventuali connessioni con aziende se dovessero promuovere i loro prodotti al di fuori del normale contesto pubblicitario“.
Multe a carico dei trasgressori nel caso in cui qualche supervisore (o il grande fratello in persona!) si accorgesse della mancata dichiarazione (speriamo non dei redditi… ma per quello c’è sempre rimedio, almeno in Italia!).
In ogni caso, lo scopo è quello di rendere sempre più trasparente l’uso della rete, di educare i blogger e scoraggiare le aziende verso un utilizzo poco corretto delle opinioni (una specie di conflitto d’interessi…).
Anche Internet, quindi, si sta regolarizzando e sta per entrare a far parte (piano piano) di un universo legislativo, al quale tutti, utenti ed addetti, bisognerà sottostare.
Se da una parte le agenzie di marketing e comunicazione dovranno cominciare a fare i conti con questo, dall’altra ci auguriamo che questo garantisca un’effettiva ed ulteriore nitidezza nel web.
Le statistiche non fanno altro che sottolineare quanto gli utenti si fidino più di un giudizio condiviso che di uno spot e pertanto è giusto che questo giudizio sia sincero e non condizionato.
C’è da dire però che, nella ma nella maggior parte dei casi, il blogger che scrive una recensione, anche se pagata da un committente, la scrive perchè crede nel prodotto o nel brand proprio perchè in ballo c’è la sua reputazione, elemento non poco trascurabile.
E’ abbastanza difficile trovare qualcuno che metterebbe a repentaglio tutto il lavoro fatto per conquistarsi la fiducia della rete; per un blogger, giocarsi la reputazione vuol dire giocarsi tutto.
Sarà comunque interessante monitorare i conseguenti cambiamenti (se ce ne saranno) e vedere come reagiranno aziende, brand, compagnie, lettori e, soprattutto, i diretti interessati del nuovo “decreto”.
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Marusca Cesare
GU! Staff