La nuova campagna pubblicitaria del gruppo Benetton fa discutere:
si chiama Unhate ed è stata presentata ieri in diversi punti nevralgici del mondo con un azione di guerrilla marketing, che non è passata affatto inosservata.
Dalle installazioni a Milano, Parigi, Tel Aviv, Roma e New York alle prime pagine dei giornali, al trending topic universale su Twitter: la campagna Unhate di United Colors of Benetton supportata dalla Unhate foundation è arrivata ovunque. Una campagna pubblicitaria, sì, ma anche un messaggio di amore universale che ha visto come protagonisti i grandi capi di Stato mondiale, accoppiati con una logica di unhate, appunto, e di amore che supera le barriere dell’odio e della ragione politica.
E così, nel bel mezzo di piazza Duomo a Milano, ieri mattina Obama baciava il presidente cinese Hu Jintao, e poi ancora a Parigi Angela Merkel baciava il presidente francese Sarkozy, fino a Papa Ratzinger a Castel Sant’Angelo con l’Iman del Cairo. Proprio quest’ultima immagine ha fatto storcere il naso a molti, tanto da essere ritirata ieri sera da Benetton.
Oltre al messaggio che questa campagna vuole trasmettere (“L’obiettivo della campagna è contrastare la cultura dell’odio, promuovendo la vicinanza tra popoli, fedi, culture e la pacifica comprensione delle ragioni altrui” – ha infatti spiegato in conferenza stampa Alessandro Benetton, vice presidente del gruppo), e alle eventuali polemiche sui protagonisti che di certo non analizzeremo in questa sede, interessa soprattutto sottolineare l‘impostazione non-convenzionale dell’intera campagna, che ha sfruttato senza margine di errore tutta la potenza del guerrilla marketing e del territorio per mostrare e stupire, scandalizzare e promuovere.
A prescindere dai risultati e dai modi, i mezzi utilizzati per la campagna Unhate, che ovviamente, polemiche a parte, ha riscosso un successo mondiale incredibile, rispondono all’esigenza di sfruttare ogni possibile via del marketing per comunicare.
In questo il gruppo Benetton non si è mai smentito: trovato un messaggio – in questo caso l’amore tra i popoli – alza la voce per farlo sentire al mondo intero. E non è questo l’obiettivo ultimo di ogni campagna messa in atto?