Il Follow Friday, un appuntamento irrinunciabile: ma quando è nato e a cosa serve davvero?
Capita spesso che, tra i neofiti di Twitter, al venerdì, ci sia qualcuno che mi chiede cosa diavolo voglia dire #FF. Per quelli che stazionano sul social cinguettante da un po’ il #FollowFriday è un abitudine data per scontata, che, settimana dopo settimana riempie le timeline e sistematicamente si posiziona tra i trending topic.
Ai nuovi arrivati invece, e sono moltissimi, soprattutto dopo la spinta dei media, che ha portato Twitter a diventare quasi (ma sotto sotto speriamo di no) un mezzo mainstream, questo codice un po’ stravagante appare nebuloso: a loro ma anche a tutti i veterani che di #follow friday vivono ogni fine settimana è dedicata questa riflessione, che parte da lontano.
E più precisamente dal 2009, anno di nascita di questa abitudine: il Post ci riporta infatti che l’inventore del #FF è Micah Baldwin, e la sua geniale intuizione è sopravvissuta ai trends e alle novità apportate al social, posizionandosi a tutti gli effetti sulla scala delle “abitudini irrinunciabili del perfetto social-addicted“.
In buona sostanza, si tratta di suggerire ad altri utenti nuovi followers da seguire, sulla base dei gusti personali, categorizzati, se possibile, in tematiche ben precise. L’obiettivo finale, sempre che possa essere definito così – perché in realtà è una pratica totalmente autogestita dagli utenti – è quello di mettere in evidenza degli utenti brillanti, interessanti, magari poco in vista ma meritevoli.
E se su Twitter l’apprezzamento si calcola in base ai following (ma anche i Retweet non scherzano…), ecco che il risultato di un #ff ben scritto dovrebbe trasformarsi in un nuovo followers per l’utente segnalato.
Ma è sempre così? Calcolatrice alla mano a parte, che non ci interessa sapere quanti nuovi utenti sono giunti sul nostro profilo, in realtà non sempre questo meccanismo è scontato: oggi i follow friday non sono più suggerimenti ma attestati di simpatia e di affetto per quelle persone con cui chiacchieriamo, discutiamo o seguiamo per il resto della settimana. Fare un #ff vuol dire dichiarare al popolo di Twitter che quella persona è in gamba (su base soggettiva), interessante, che twitta con passione e su argomenti piacevoli e solo implicitamente e indirettamente si suggerisce ai propri followers di seguirlo.
In più, sono davvero pochi quelli che, al venerdì, scorrono la timeline per scovare nuovi twitteri da seguire sulla base dei #ff dei propri followers e il tutto si riduce a una mera abitudine, interessante per la sua portata virale (che rimane comunque altissima) ma meno per quella interattiva.
A quanti di voi capita di seguire persone sulla base di un follow friday? Quale autorità deve avere l’utente Twitter perché voi seguiate chi vi suggerisce?
Infine, ecco, dal mio punto di vista, dei suggerimenti per il perfetto #ff:
- non fateli random, scegliete con cura gli utenti da segnalare
- non abusate del #ffback per pigrizia
- accompagnate il tweet con un messaggio dedicato: spiegate perché il vostro followers è meritevole di following ( e scusate il gioco di parole)
- fate i #ff sempre: ricordatevi che rimangono, nonostante tutto, un ottimo modo per far girare il proprio nome sul social
Interessante davvero, in effetti è utile che qualcuno chiarisca la cosa, perchè non è niente affatto scontato cosa rappresenti il FF… sta di fatto che è una cosa che vedo un po’ abusare il più delle volte, specie quando si “risponde” ad un FF… e lì secondo me non è opportuno “rispondere” con FF bensì con FFback (…almeno, credo :-D)
salvatore
Complimenti per l’articolo, che sarà di sicuro utile alle new entry di Twitter. Confesso che anch’io, quando ero alle prime armi, non capivo cosa fossero questi #FF… 😉
Grande articolo! All’inzio anche io avevi problemi nel capire che cosa fosse questo #FF: per i nuovi utenti è un po difficile capire da soli che cosa può significare #FF! 🙂
Da non neofita di twitter quello che in assoluto non sopporto è l’ #ffback (qualche volta l’ho fatto anche io) ma non ha senso ricambiare l’#ff mettendo tutti in cc. Così si sminuisce il valore del follow friday. Dovremmo imparare a non ricambiare “a muzzo”, ma solo se ha senso.
oi boa tarde
Luciana Ola, saúdos para ti tamén!