Una storia “incredibile ma vera”: così avevano presentato i giornali, un paio di giorni fa, la vicenda della ragazza che aveva deciso di farsi tatuare gli avatar dei suoi amici di Facebook su un braccio. E invece è una delle tante bufale create intorno alla potenzia mediatica del social network più famoso.
Le foto e il video parlavano chiaro: anche se ai più sembrava incredibile, nel filmato si vedeva una ragazza, sul lettino del tatuatore, intenta a farsi imprimere per sempre i visi dei suoi amici di Facebook. Follia pura? No, solo una bella trovata pubblicitaria e virale di un azienda che produce gadgets Facebook friendly, la Pretty Social.
Perché la potenzia mediatica globale ricoperta da Facebook fa gola a molti: perché quindi non far parlare di sè sfruttando il suo raggio d’azione e colpendo tutti gli addicted del social network? E’ quello che devono aver pensato ai vertici della Pretty Social, che ha ideato il video virale (i tatoo sul braccio della ragazza sono tutt’altro che indelebili), raggiungendo oltre 2 milioni di contatti tramite Youtube, dove il video è stato postato.
Le follie legate a Facebook, anche se questa, effettivamente, era una bufala, non finiscono più: dai genitori che hanno deciso di chiamare la figlia Like in onore del pulsante, fino ai video, purtroppo virali, che vedono protagonisti ragazzini impegnati in attività pericolose come il balconing, per poi postarsi su FB.