Twitter è un “luogo” dove confrontarsi e trascorrere un po’ di tempo, quando la giornata lavorativa stressa, di famiglia se ne ha abbastanza, dove pubblicizzare il proprio lavoro. Eppure, una ricerca condotta da Yahoo, dichiara che, nonostante il boom di iscritti, è solo lo 0,005% degli utenti a usarlo davvero e che il 50% dei tweet che ogni giorno invadono le timeline arrivano proprio da questi partecipanti iperattivi. Da cosa deriva allora il successo di Twitter se l’altro 50% degli utenti, quelli a tutti gli effetti non attivi, sono solo di rappresentanza? E chi muove davvero le sorti del social network?
Se è vero che ogni settimana vengono pubblicati un miliardo di tweets, è stato quasi un riflesso condizionato capire chi li producesse e da quali canali arrivassero in modo prevalente. Ed è proprio da questo intento che nasce la ricerca di Yahoo, che ha scoperto, dati alla mano, che solo lo 0,05% degli utenti iscritti produce la maggioranza dei contenuti, ben il 50%. Secondo questa ricerca, la forte presenza di vips e celebrità sarebbe la causa prima dei numeri di Twitter: i fan lo adorano e le celebrity pure, tanto che presenziano in modo continuativo, seguiti e osannati da milioni di followers (Lady Gaga ha raggiunto i 9 milioni senza sforzo alcuno). In pratica, la produzione e l’interazione tra tweeters sarebbe il più delle volte biunivoca: i vips si scriverebbero tra loro, inframmezzati qualche volta dai commenti dei fan, e i blogger, veri consumatori di Twitter, chicchiererebbero tra loro dei loro contenuti. Ognuno per sè, quindi?
Gli altri utenti non partecipano semplicemente perché trovano noioso Twitter o perché non riescono a inserirsi nei gruppi e nelle caste, che , pare si creano tra utenti con interessi/lavori/stati d’animo simili?